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In questa favola delicata, profonda e ricca d'ironia al tempo stesso, un ranocchio, pensieroso e piuttosto a disagio per il suo aspetto poco gradevole, osserva pieno di meraviglia la bellezza dei fenicotteri che talvolta sostano nei pressi dello stagno nel quale lui vive. Come sono belli e aggraziati. Il ranocchio, convinto da una libellula che teme di diventare il suo pasto, mangia un fiore persuaso che questo sarà in grado di trasformarlo in un fenicottero almeno per un po'. E così, sempre spinto dalla libellula, il ranocchio, dopo aver mangiato il fiore e certo di apparire agli occhi dei fenicotteri un fenicottero lui stesso, si reca a far conversazione con tre di loro. Che delusione quando scopre che, a dispetto della loro apparenza tanto austera, questi eleganti volatili hanno ben poco da dire e non sono poi così interessanti. Il ranocchio decide allora senza esitazione che non vuol più diventare un fenicottero: preferisce rimanere quel che è. Età di lettura: da 6 anni.